Tiriamo le somme

Ora che abbiamo osservato ogni aspetto relativo al problema alimentare globale, alla situazione dell’agricoltura mondiale, alle più moderne biotecnologie e ai rischi a cui l’alimentazione ci espone, possiamo fare alcune considerazioni sul futuro.

Per prima cosa soffermiamoci sull’attuale trend: l’inarrestabile aumento demografico nei paesi in via di sviluppo costringe l’agricoltura mondiale ad un sempre maggiore sforzo per soddisfare la richiesta di cibo; questo comporta un ulteriore impoverimento dei suoli già ipersfruttati prima del recente boom economico, un eccessivo utilizzo di prodotti chimici per aumentare artificialmente la produttività dei terreni oltre il loro limite naturale ed un continuo ampliamento delle aree agricole, in particolare nelle zone tropicali, a discapito di foreste equatoriali. Sembra quindi che, a meno di un ulteriore aumento di produttività, siamo vicini al limite di produzione oltre il quale non sarà più possibile un aumento di popolazione. Se questo è vero, saremo in grado di arrestare la crescita o dovremo ridurre drasticamente le nostre aspettative in fatto di sostentamento? O forse la strada è un’altra? In vista di questo futuro di delicata convivenza globale non è la produzione a dover aumentare, ma sono i consumi a dover equilibrarsi, adattandosi ad un mondo in cui non sarà più ammissibile un tale spreco di risorse. Se il numero di persone sovrappeso al mondo ha superato quello di persone che non hanno una sufficiente disponibilità di cibo, ciò significa che anche in questo momento la quantità di cibo sarebbe adeguata a soddisfare la richiesta di cibo di tutti.

Ma dato che come già osservato, il sostentamento nei paesi in via di sviluppo è raggiunto con produzioni industriali di massa, che aumentano l’obesità e le malattie attraverso il consumo forzato degli unici alimenti che la popolazione si può permettere, diventa immediatamente chiaro che è comunque necessario un cambiamento. Le risorse vanno utilizzate a livello locale consentendo un’adeguata distribuzione della popolazione. Le colture devono essere utilizzate unicamente per la produzione di cibo perché la mancanza di cibo è il problema principale. Nei paesi consumatori devono essere eliminati gli sprechi e deve essere ridotto il consumo di quei prodotti troppo onerosi dal punto di vista ambientale come la carne.

Questo adeguamento del sistema globale sarà la soluzione ai problemi elencati compresa la salubrità degli alimenti, che trarrà beneficio dal minor utilizzo di sostanze chimiche. Tutto questo nell’ottica di uno sviluppo delle biotecnologie che, diventando sicure e vantaggiose, ci consentiranno di stare al passo con la dinamica demografica, offrendoci una migliore alimentazione, una maggiore e distribuita sicurezza alimentare e una soluzione alle malattie derivate dall’alimentazione. Il problema alimentare è un problema che abbiamo creato e che risolveremo.

A prova di quanto il problema alimentare sia da tempo preso in considerazione come un grave rischio per l’umanità e  di quanto la sua soluzione sia evidente, proponiamo un testo di Isaac Asimov.